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Ex alunna e prof.

Intervista a Giuditta Formenti

 

Formenti Giuditta, ex alunna del Collegio, si è diplomata all’Istituto Tecnico nei primi anni Duemila. La notizia, che potrebbe apparire ai più di scarso interesse, riveste invece una certa importanza. La professoressa Giuditta Formenti è infatti la nuova docente di Matematica e Fisica al Liceo scientifico del Guastalla. Insomma, a volte ritornano. Ci è sembrato opportuno intervistarla, incuriositi e interessati dal suo originale percorso scolastico e professionale.

Cosa ricordi dei tuoi anni al Guastalla?

Avevo un rapporto molto bello con i miei compagni. Ci aiutavamo a vicenda, studiavamo insieme. Ricordo ancora quando la scuola ci portava a teatro, erano occasioni che aspettavo quasi con trepidazione. In quegli anni, inoltre, è nata la mia passione per la Germania e il Tedesco, anche se ora non ho occasione di usare questa lingua.

Qual è stato il tuo percorso di studi universitario?

Mi sono iscritta a Matematica. Dopo aver passato Analisi 1 ho avuto la certezza che questa era la mia strada.

Nonostante la tua giovane età hai già avuto diverse esperienze lavorative.

Tutte le esperienze fatte si sono rivelate utili per la mia formazione. Inizialmente ho insegnato in un Liceo scientifico italiano a Bogotà, in Colombia. Tornata in Italia ho lavorato in azienda, ma non ero convinta di questo passo. Tempo un anno e ho ripreso a insegnare presso un altro Istituto cittadino.

Cosa significa per te “insegnare”?

Non si tratta di  trasmettere semplici nozioni, ma si deve indicare una strada, un percorso che sia applicabile alla vita. Perché la matematica è simile alla vita: devi fare fatica ma sei costretto a fare ragionamenti che filino, che portino a un risultato. Ognuno deve trovare la strada più giusta.

Cosa hai pensato quando sei stata contattata dal Guastalla?

Sono in contatto con la Preside da anni ma non c’era mai stata occasione per insegnare al Collegio. Oggi posso dire di essere contenta. Qui non si abituano gli studenti a studiare “pappardelle” ma a “imparare facendo”.

È un valore aggiunto insegnare… da ex alunna?

Sì, è qualcosa di utile e particolare. Ad esempio, mi sono molto immedesimata nei ragazzi che partivano per la convivenza d’inizio anno. Ho riscoperto i motivi per cui, qualche anno fa, studentessa di Terza Media, avevo chiesto ai miei genitori di iscrivermi qui. Avevo letto il volantino del Guastalla e volevo visitare la scuola. Poi ho conosciuto i ragazzi di Seconda  Superiore: ero rimasta affascinata dai loro racconti. Ho detto: voglio venire qui!

Raccontaci un aneddoto da alunna…

In Quinta abbiamo costruito un disegno gigante della porta di Brandeburgo. È stato un lavoro di squadra; abbiamo lavorato tutti insieme per arrivare a qualcosa di importante, qualcosa che ha impressionato chiunque guardasse l’installazione.

Dicci una frase che ti rappresenta o che ripeti spesso.

Spesso ripeto che la vita è già complicata di suo e non occorre complicarsela con la matematica. Bisogna sempre cercare la strada più semplice, la soluzione più adatta, valutando tutto. Quando affrontiamo i problemi di fisica, ad esempio, raccomando di leggere bene il testo. Molte volte sono proprio le parole che ci spiegano il giusto percorso. Le parole sono importanti.

Giuditta Formenti, dal banco alla cattedra. Sempre pronta a rispondere all’appello.

 

 

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