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Dentro la storia "Il leone la strega
e l'armadio" di Lewis
Narrare ai bambini perché nella narrazione
c'è l’invito a vivere la realtà
Narrare è per noi un dono, un dono del tempo, dello spazio, di parole preziose, fatto ad ogni bambino, perché accadano a lui degli incontri, perché si aprano delle porte, perché si consolidi il legame con noi maestre. “Le parole sono memoria e desiderio, passato e futuro. In mezzo c’è il tempo tra l’inizio e la fine, quello della storia, pieno di peripezie, prove e incontri” dice Giampiero Pizzol.
Ci piace narrare ai bambini perché nella narrazione è presente l’invito a vivere la realtà (anche attraverso il mondo magico), ad ascoltare, guardare, toccare, gustare, sentire, provare. Nel “luogo altro” posso provare ad essere coraggioso, a superare le prove, ad essere sconfitto e a rialzarmi, a ricevere aiuto da un elemento magico (qualcosa "fuori di me”). Noi maestre non sappiamo sempre cosa un bambino abbia dentro, cosa desideri, il libro può essere un’ottima strada per raggiungerlo dov’è. Usare la metafora, il simbolo, è un po’ come garantire il mistero della persona di ogni bambino, la possibilità che lui si immerga nelle questioni della vita, le provi e le riprovi. Le storie sono un tuffo nella categoria del possibile: “la realtà che mi è data è più grande di me, posso affrontarla insieme a qualcuno, posso sbirciare il suo mistero”. Perché in particolare questa storia scritta da Lewis, Il leone, la strega e l’armadio? Perché parla di quattro ragazzini, che iniziano un’avventura nella terra di Narnia, che combattono, che sbagliano, che incontrano animali parlanti, centauri e fauni, e che accettano il gravoso compito di diventare re e regine di un regno dove regna una regina perfida, che rende Narnia un luogo freddo e desolato, senza più il Natale e le stagioni. Una regina da combattere, non senza l’aiuto di improbabili creature, e soprattutto grazie all’intervento di Aslan, un saggio e grande leone che è disposto a sacrificare la sua vita per ognuna delle creature presenti a Narnia. Ognuno ha il suo compito, ognuno scopre se stesso, diventando grande: Lucy la curiosa, Peter il saggio, Susan la dolce, Edmund il coraggioso. Ogni gioco e ogni esperienza nel mese di febbraio e marzo è stata un’occasione per i bambini della scuola dell'infanzia di immedesimazione nella storia: dai giochi motori di carnevale, alla costruzione dei giochi da tavolo, dalla rappresentazione degli alberi di Narnia, a quella della porta dell'armadio...