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19

dic

mar

400 MANI PER
UN PRESEPE UNICO

Coinvolte tutte le classi
della Scuola primaria

È un’opera corale quella che si trova da alcuni giorni nei corridoi del piano nobile del Collegio della Guastalla. A realizzare il presepe allestito all’ingresso della scuola, infatti, sono state ben 400 mani, quelle dei bambini e delle bambine della scuola primaria del Collegio, che a lungo hanno lavorato con le maestre di arte e immagine, Elena Vidale e Francesca Zagaria, per donare ai loro compagni, i docenti e le maestre, e a tutto il popolo del Guastalla una rappresentazione della natività unica nel suo genere.

«Le classi hanno lavorato con grande cura, sono state molto attente perché avevano chiaro che cosa stavano realizzando e che sarebbe stato per tutta la scuola», spiega Elena Vidale. «Per prima cosa hanno dovuto riflettere su che cosa sia un’opera corale, ovvero un lavoro di gruppo dove ognuno porta la sua “voce” senza che prevalga sulle altre». Così ogni classe aveva un compito: le prime hanno dipinto e personalizzato delle carte, le seconde ne hanno create altre proprio con le loro mani, le terze pensato agli ambienti, le quarte progettato le case, le quinte hanno realizzato le figure con la creta e la terracotta. Il tutto sempre lavorando con spezie, elementi naturali e carte originali. «Il lavoro è stato molto interessante, ancor più per l’entusiasmo che hanno messo per la progettualità dell’ambientazione: di settimana in settimana hanno visto “nascere” nuovi dettagli, personaggi o scene, anche da altri amici o classi».

Il lavoro si pone poi in continuità e in dialogo con le riflessioni poste in classe sulla Terra Santa e la complessa situazione che sta vivendo la regione. «È stato bello vedere come i bambini hanno capito che anche una cosa come un presepe può avere un valore più grande. Qualcuno diceva: “Ma perché ci dobbiamo preoccupare di quanto accade in un luogo tanto lontano?”. Nel lavorare a questo presepe e pensare a quanto sta accadendo là dove questa storia è iniziata più di 2000 anni fa ci siamo rilanciati una sfida, assieme ai bambini: possiamo renderci più sensibili verso ciò che accade nel mondo?».
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