Chi sarà questa donna dalla vita interessante, avventurosa che porta un nome così importante e lungo: Paola Maria, già Ludovica Torelli, Contessa di Guastalla?
Ludovica nasce a Guastalla (che oggi si trova in provincia di Reggio Emilia) nel 1499; da piccola la descrivono come una bambina che era "contenta di far contenti gli altri".
A soli 23 anni, alla morte del padre, diventa la Sovrana del Regno di Guastalla, anche se il feudo sarebbe dovuto passare agli zii "ex linea masculina" (cioè solo ai maschi). I parenti cercano di ucciderla parecchie volte ma lei è decisa e determinata a mantenere il comando e comincia a girare con una scorta armata di 50 uomini: dicono che sembri proprio una Capitana a cavallo.
Quando si trasferisce a Milano, nel 1530, capisce che la gente di questa città, dopo guerre e carestie, ha bisogno del suo aiuto.
Cosa la spinge a creare tutte le opere di carità di cui la città ha bisogno?
La Contessa, insieme ad Antonio Maria Zaccaria, il Santo fondatore dell'ordine dei Barnabiti, e a tanti altri giovani, uomini e donne, si ritrovano insieme e vivono una grande amicizia; li chiamavano proprio cenacoli dell'amicizia, basati sulla fede in Gesù Cristo. Da questa amicizia in Cristo, vissuta insieme, nasceranno tutte le opere educative e di carità. Carità è la parola cristiana che indica l'amore per gli altri.
Ludovica cambia il suo nome in Paola Maria, in onore di San Paolo e della Madonna e, usando tutti i suoi soldi e le sue energie, comincia la sua opera, rivolta soprattutto alle donne, che sono la base dell'educazione di famiglia e società.
Fa costruire a sue spese molte case per donne povere e in difficoltà, e le mantiene economicamente.
Fonda insieme a S.Zaccaria l'ordine religioso delle "Angeliche", fa costruire un monastero e la chiesa di San Paolo Converso, che si può ancora ammirare in Corso Italia a Milano.
La Contessa vende la Contea di Guastalla ai Gonzaga per 28.280 scudi, molti milioni di euro di oggi.
La Contessa fonda il Collegio della Guastalla per l'educazione delle giovani "ben educate ma povere" perché capisce, ed è tra le prime a capirlo a quell'epoca, che il vero cambiamento nasce dall'educazione. Solo le ragazze nobili, fino a quel momento, sapevano leggere e scrivere. Si legge, nelle regole da lei dettate, che le fanciulle devono essere educate a "leggere et scrivere et domestiche faccende et virtù politiche".
Sceglie un bel posto, lungo il Naviglio che circondava il centro di Milano, costruisce un bel palazzo con un bellissimo giardino pieno di alberi da frutto e di fiori e con un laghetto per pescare, perché vuole che le sue ragazze vivano la bellezza del creato e del Creatore.
La Contessa Ludovica muore nel suo Collegio il 28 ottobre del 1569, ed è seppellita oggi nella cappella del Collegio della Guastalla a Monza.